1976-2016: 40 anni di radio libere


Quarantennale delle prime radio libere in Italia



Radio libera è un'espressione un po' vintage per riferirsi alle emittenti radiofoniche sorte in Italia agli inizi degli anni '70 con la liberalizzazione dell'etere sancita dalla Corte Costituzionale nel luglio 1976. Dalla metà degli anni '60 stava crescendo nei giovani in tutta Europa una forte voglia di ascolto di una radio, fonte di intrattenimento, musica e anche informazione che non fosse controllata dai governi.

In Gran Bretagna, nazione a quei tempi leader nella libertà e nel progresso dei costumi, questa voglia era stata soddisfatta dalle cosiddette radio pirata (per esempio Radio Caroline, Radio Veronica) da cui trasse ispirazione il film I love radio Rock, uscito nelle sale nel 2009, nel cui cast spiccano nomi come Emma Thompson, Kenneth Branagh e John Rhys-Davies.

All'inizio degli anni '70 si crearono le condizioni per la coesistenza della radiofonia libera e privata nei principali paesi europei, con l'Italia in prima fila per numero di emittenti e numero di ascoltatori. Tra le più note sul suolo nostrano ricordiamo Radio Milano International (ora Radio 101- One O One) e Radio Roma. Da citare anche, tra le pioniere, Radio Bologna e Radio Popolare a Milano (ad oggi ancora molto attiva e presente sul territorio).

In pochi mesi in quegli anni tutte le frequenze disponibili, almeno nelle grandi città, vennero occupate da decine di radio libere, anzi avvenivano spesso casi di frequenze occupate contemporaneamente da due emittenti.
Fino alla sentenza 202/1976 della Corte Costituzionale (28 luglio 1976) le radio trasmettevano utilizzando una interpretazione piuttosto allargata della legge allora vigente e quindi erano esposte a denunce e sequestri. Da qui il nome di radio pirata. In quell'anno venne concessa, prima ai privati, la facoltà di trasmettere via cavo: da lì il passo per la via dell'etere fu breve.

Le radio private sfruttarono così le potenzialità delle frequenze libere dell'FM (Modulazione di Frequenza). Questa presentava però anche dei limiti, ad esempio l'ampiezza geografica: difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia.
Le radio libere trasformarono questo limite in punto di forza: nacquero programmi indirizzati a target facilmente individuabili. I punti di forza di queste radio, rispetto al gestore pubblico, erano invece la possibilità di utilizzare tecnologie nuove e l'interattività con gli ascoltatori che vennero coinvolti direttamente dando loro la possibilità di intervenire nel corso dei programmi apportando opinioni e commenti; molte radio cominciarono così a impostare palinsesti dedicati a fasce di utenza ben precise centrando la programmazione su tematiche musicali.

Nel 1976, con l'arrivo della seconda, decisiva, sentenza della Corte Costituzionale, venne liberalizzata la trasmissione via etere in ambito locale. Le radio libere ebbero così la più ampia copertura legale; da allora poterono moltiplicarsi in tutto il Paese arrivando a creare dei network per la copertura su tutto il territorio nazionale.

Oggi, a 40 anni di distanza, nessuno ormai usa più il termine radio libere per definire le radio private e non di Stato, la definizione attuale è quella di radio commerciali. Infatti proprio dalle esigenze commerciali delle multinazionali della discografia lo standard è stato livellato verso i gusti musicali più comuni, allontanando ogni velleità di sperimentazione musicale e libertà di diffusione. Questa predisposizione però rimane intatta in quelle che possiamo definire le nuove radio libere: le web radio private.

Le web radio

Le web radio appaiono in Italia con la fine degli anni '90.
Dette anche 'radio on line', trasmettono in forma digitale attraverso Internet, risultando accessibili con qualsiasi strumento in grado di fornire un accesso in rete.
L'audio delle trasmissioni viene inviato sotto forma di flusso dati compresso definito stream e che deve essere decodificato sul computer ricevente da un'apposita applicazione, solitamente un lettore multimediale. Il primo formato audio che ha reso possibile ciò è stato RealAudio (nata nel 1995 dalla Real Network che ha rilasciato l'ultima versione del 2006), subito seguito dalla ben nota piattaforma Microsoft Media Services.

Solitamente l'estrema economicità nella realizzazione di una web radio permette, a chi la pensa e la realizza, di fornire una programmazione altamente specializzata per un pubblico scelto, di nicchia.
La trasmissione radiofonica via Internet è il modo più semplice per diffondere un proprio programma: bastano pochi click per ascoltare una radio sul web, ma soprattutto ne bastano pochissimi per crearne una propria. La radio via Web ha notevoli vantaggi: arriva in ogni angolo del mondo con una spesa irrisoria, è semplice da realizzare e gestire.

Un microfono da usare per una web radio



Per creare una web radio amatoriale basta infatti avere a disposizione un buon PC, una normale scheda audio, qualche centinaio di file MP3, scaricare e installare il poco software necessario e reperibile gratuitamente, dotarsi di un microfono e una cuffietta. Il tutto in poco tempo e praticamente senza nessuna spesa. Per le radio già affermate, ovviamente, l'on-line rappresenta un buon canale per la diffusione dei programmi da affiancare all'etere.

Tra i collaboratori di EventiAvanti, diversi sono coloro che hanno partecipato alle esperienze storiche degli anni '70 con le radio libere, fino ad arrivare a sperimentare le web radio su cui nascerà appunto il concetto di Radio d'Impresa.

Web radio d'impresa

Il progetto Web Radio d'Impresa coinvolge gli impiegati e i collaboratori di un'azienda nel programmare internamente un vero e proprio palinsesto radiofonico.
La parte forse più interessante del progetto è il coinvolgimento autonomo del personale in gruppi di lavoro, che da una postazione interna dell'azienda, trasmettono live come una vera redazione, con la possibilità di riascoltare successivamente i programmi in podcast.

Qualora sia realizzata via Intranet (rete interna aziendale) essa condividerà informazioni e contenuti solo all'interno di un gruppo limitato e ben definito: una radio web aziendale la si può ascoltare in filodiffusione negli spazi aperti dell'azienda e sul web.

L'infrastruttura di questa radio consiste solo di un piccolo spazio indipendente nella sede e potrà comprendere anche solo due studi: il primo è quello principale dedicato alla diretta; nell'altro trovano spazio le registrazioni e la pre/post produzione. Entrambi gli studi sono dotati di mixer analogici, compressori dinamici, microfoni polidirezionali, codec telefonici (per la ricezione e trasmissione di telefonate) e di un software di messa in onda.

Avviso di 'on-air' quando si trasmette in radio



La radio web aziendale è un progetto innovativo, pensato per dare voce alla creatività e alla voglia di mettersi in gioco di tutti i dipendenti dell'azienda. Una web radio aziendale in rete intranet è anche il mezzo ideale per pubblicare rapporti settimanali, comunicati aziendali e presidenziali, bacheche virtuali, messaggistica immediata e chat moderate.

Le aree tematiche dei vari programmi possono essere numerose: informazione, intrattenimento e musica. Si va dall'informazione ai viaggi, dal cinema al lifestyle, dallo sport al divertimento. A fare da sottofondo, la sempre accurata e aggiornata selezione musicale curata dallo staff di produzione. Se poi l'azienda dispone di telelavoratori, lavoratori fuori sede, dipendenti e collaboratori che si spostano di frequente, l'esistenza di una web radio aziendale potrebbe facilitare anche la comunicazione interna.

Il progetto Web Radio d'Impresa è realizzato in collaborazione con una rete di web radio nazionali. Alcuni collaboratori, forniscono una consulenza tecnica direttamente in azienda per la fase di installazione e funzionamento della postazione radio web, mentre altre figure esperte forniscono la consulenza diretta per interventi a tema per la programmazione del palinsesto, dello speakeraggio e quant'altro sia necessario. Tutto il progetto è attento alle importanti tematiche di lavoro di gruppo, costruzione di squadra, dinamiche comportamentali singole e comuni, che possiamo raccogliere in tutte quelle che sono le peculiarità di un attività di team building a base creativa e comunicativa.